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Da anni ed anni è in atto una sacrosanta battaglia di civiltà e democrazia che è quella di consentire a chi vive da "fuorisede" rispetto alla propria regione di residenza di poter esercitare il fondamentale diritto al voto.

Si calcola che siano da 4 a 5.000.000 i cittadini elettori che per motivi di studio, di lavoro, di salute e tanti altri siano impossibilitati ad esercitare il vero ed unico strumento sul quale si basa ogni democrazia, il diritto al voto.

E mentre in Parlamento, esattamente nei cassetti del Senato, giace dal 4 luglio 2023 una legge approvata alla Camera per il voto ai fuorisede, il che dimostra, essendo trascorsi oltre due anni, la chiara non volontà del Parlamento di risolvere la questione, molte associazione hanno pensato bene di presentare una legge di iniziativa popolare che deve essere corredata da almeno 50.000 firme di cittadini italiani.

E finalmente "The Good Lobby" e "IoVotoFuoriSede", oltre alla Rete di "Rete Voto Fuorisede" hanno annunciato di aver raggiunto in soli 112 giorni le 50.000 firme necessarie.

E in una nota di "The Good Lobby" si afferma che "Questo risultato non è solo un numero: è la dimostrazione tangibile che siamo in grado di mobilitarci per difendere un diritto fondamentale e di sfruttare gli strumenti di democrazia partecipativa che abbiamo a disposizione per far sentire la nostra voce forte e chiara.

Vogliamo ringraziare di cuore chi ha firmato, chi ha condiviso l'appello con amici e parenti, chi ha dedicato il suo tempo ai banchetti, chi ci ha sostenuto con un incoraggiamento o con una donazione.

E adesso?

Quando depositeremo la proposta di legge in Senato, le Commissioni competenti avranno l’obbligo di avviare la discussione entro un mese e completarlo entro tre mesi. Dopodiché la discussione sarà calendarizzata in Aula.

La campagna dunque è tutt’altro che finita! Saremo auditi dalla Commissione e sarà nostro compito lavorare insieme ai rappresentanti istituzionali non solo per far capire l’urgenza della questione, ma anche per trovare le soluzioni più efficaci. 
È il nostro momento per garantire questo diritto a tutte e tutti".

Continua, quindi, la battaglia sacrosanta del diritto per tutti.

Si spera che tale prima tappa raggiunta con le 50.000 firme possa concretizzarsi con lì'approvazione di una legge che, ovviamente, i politici figli del voto di scambio che affollano il Parlamento osteggiano e continueranno ad osteggiare in tutti i modi possibili e immaginabili.

Redazione

 

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