Il 26 giugno si celebra la giornata internazionale contro la droga, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1987.
È un appuntamento significativo per confrontarsi a livello internazionale con le istituzioni, le parti politiche e le organizzazioni sociali impegnate nel contrastare il fenomeno delle dipendenze.
“Vogliamo dedicare questa giornata a tutti i professionisti dei servizi pubblici e del privato sociale - dichiara Fabiana Dadone, Ministro alle Politiche Giovanili con delega alle politiche antidroga - che non hanno mai smesso di prestare assistenza alle persone con problemi di dipendenza.
L’importante ruolo di tali operatori deve essere posto in primo piano, per questa ragione sia nella realizzazione della Conferenza Nazionale, che nella stesura del Piano d’Azione sulle Dipendenze, ho voluto che i protagonisti fossero proprio loro".
Nel 2024, in Italia, si tocca per la prima volta un drammatico record: le morti accertate per cocaina e crack hanno quasi eguagliato quelle attribuite all’eroina e agli oppiacei.

La famigerata a ricercatissima cocaina rosa da 100 euro al grammo
Gli 80 decessi riconducibili alla cocaina e gli 81 agli oppiacei, fotografano una trasformazione profonda nel mercato delle sostanze e nei consumi.
Ancora più inquietante il dato sulla letalità: il 35% dei decessi per intossicazione acuta è attribuibile alla cocaina, una percentuale mai raggiunta prima.
Dati e percentuali emersi dalla Relazione annuale al Parlamento 2025.
Nella relazione si evidenzia anche l'abbassamento progressivo dell'età delle dipendenze, il cambiamento delle modalità di assunzione e la trasformazione continua delle sostanze.
Inoltre, sarebbero circa 510mila i ragazzi tra i 15 e i 19 anni ad aver fatto uso di sostanze almeno una volta nella vita.
Una cifra che da sola illustra la dimensione e la gravità del fenomeno.
E tutto ciò non basta, infatti la preoccupazione maggiore è rappresentata dalle droghe di nuova generazione.
Il Centro nazionale Dipendenze e Doping (Cndd) dell’Istituto Superiore di Sanità, commentando i dati della Relazione, ha posto in evidenza sostanze che oggi si nascondono dietro forme insospettabili: liquidi da svapo, caramelle, cioccolatini, prodotti edibili.
Le dosi di CracK, che si trovano sul mercato anche a 10 - 20 euro
Sotto osservazione ci sono soprattutto i catinoni sintetici, che mimano l’effetto di cocaina e anfetamine, gli oppioidi sintetici e i cannabinoidi semisintetici, veicolati in forme sempre più accessibili e “appetibili” per i giovanissimi.
“L’evoluzione delle droghe sintetiche impone risposte nuove e coordinate. Un’azione condivisa tra agenzie nazionali e partner europei è oggi indispensabile - afferma Simona Pichini, direttrice del Cndd - per anticipare le tendenze del mercato illegale e proteggere la salute pubblica”.
Ma pur apprezzando il lavoro svolto dalla istituzioni preposte il fenomeno è così vasto e così in aumento che occorrerebbe ben altro.
Solo una mobilitazione sociale forte, compatta ed una volontà politica determinata e coesa potrebbe invertire la rotta.
Invece, a parte chi vive nelle istituzioni sanitarie e pochi altri attori sociali, dinanzi ad un fenomeno così allarmante vi è oramai una certa assuefazione come se la diffusione del fenomeno droga sia un destino ineluttabile e immodificabile.
Basti pensare che solo nella Città di Roma si stimano circa 400.000 assuntori quotidiani di cocaina e si è addirittura in alcuni quartieri rintracciata cocaina nell'aria, oltre alle innumerevoli piazze di spaccio.
Un collaboratore di giustizia, ben inserito nel mondo della droga romana, ha dichiarato che "a Roma si consumano due tonnellate di cocaina al mese".
Un profitto per le mafie che controllano lo spaccio di centinaia di milioni di euro al mese che inondano l'imprenditoria attraverso il riciclaggio del denaro sporco.
Un fenomeno così vasto che fra qualche anno determinerà la scomparsa dell'economia pulita con la sostituzione dell'economia illegale travestita da imprenditoria, per come è già accaduto in piccole città del Sud Italia.
E il tutto nell'indifferenza e nell'apatia tipica di una società decadente e senza più valori.
Redazione