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Ricordiamoci che non c'è Conclave senza misteri, e quest’anno, a quanto pare, i segnali arrivano ancora prima che si chiudano le porte della Cappella Sistina. 

( nella foto di apertura il Cardinale Giovanni battista Re, decano del Collegio Cadinalizio )


Durante la solenne messa “Pro Eligendo Pontifice”, celebrata ieri mattina, è bastata una frase, forse scappata, forse no ,per far incuriosire osservatori e fedeli.

Il decano del Collegio Cardinalizio, Giovanni Battista Re, un uomo di poche parole, ma giuste , ha rivolto un "doppio augurio" al Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. 

Un doppio augurio. Non uno, ma ben si due!

Il Cardinale Pietro Parolin

La frase, trasmessa in diretta e rilanciata su tutti i notiziari, ha catturato l’attenzione di tutti.

I microfoni erano accesi, le telecamere pure, e quella strana formula non è sfuggita nemmeno al più distratto dei vaticanisti…

Semplice cortesia? O c’è forse qualcosa di più? 

Molto probabilmente il fuori onda del Cardinale Giovanni Battista Re sa tanto di benedizione preventiva. 

Ma un augurio per cosa esattamente? 

Per la buona riuscita del Conclave… o per qualcosa di molto più personale?

Pietro Parolin, navigato diplomatico con un curriculum impeccabile e pochi nemici, è da anni tra i papabili, ma le persone ne parlano solo ora.

Un suggerimento sottile, magari, rivolto a chi dovrà mettere il proprio voto sulla scheda. 

Come a dire: Avete già il nome davanti agli occhi. E io l’ho appena detto !

La macchina del fumo vaticana, nel frattempo fuma nera…

Carlo Maria Mazzei

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