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Roma è oramai da tempo la Capitale del consumo di droghe. Vi è chi azzarda che sia circa 300 - 350.000 i consumatori abituali nell'Urbe.

Una cifra spaventosa che dimostra come sia sempre più un fenomeno di massa.

Non basta aver accertato la presenza di cocaina nell'aria in alcune zone della città e non basta che alcuni quartieri siano dominati dalle cosche che controllano il territorio e le piazze per lo spaccio,

Quello che ancor più preoccupa è l'abbassamento costante dell'età nella quale ci si avvicina al mondo delle droghe.

Un'età media che si abbassa sempre più. Oggi ci si avvicina alle droghe mediamente a 13 - 14 anni.

L'età dei ragazzini delle scuole. E fra i ragazzini romani, soprattutto quelli che vivono nei quartieri più ricchi, come ai Parioli, oggi si registra una nuova ed ennesima moda.

Quella di consumare la cosiddetta "cocaina rosa", che in realtà non ha nulla a che fare con la cocaina.

Ne porta solo il nome per essere diffusa e spacciata più facilmente.

La cocaina rosa che si sniffa come la vera cocaina è, in realtà, una sostanza psicoattiva denominata Tusi, usata in modo non medico, che contiene una miscela di diverse molecole stupefacenti più comunemente presenti in una polvere colorata artificialmente di rosa. 

La Tusi nasce in America Latina il 2018 ed è una miscela di ketamina, MDMA, cocaina, metanfetamina, caffeina, oppioidi e altre nuove sostanze psicoattive. 

La letteratura esistente suggerisce che non vi sia un dosaggio standard dei farmaci costituenti la Tusi.

Viene nascosta spesso nelle lampade di sale, dove gli spacciatori riescono a farne entrare fino a 500 grammi per volta.

Sempre più diffusa, entra nelle case, nei locali e alle feste. 

ed essendo carissima, circa 400 euro al grammo,  è divenuta velocemente una specie di status symbol. 

Ovviamente non tutti possono acquistare a tali cifre. Solo chi ha disponibilità economiche notevoli. 

E gira fra i minorenni, figli di famiglie economicamente solide.

Nella città Eterna alcune indagini di Polizia hanno intercettato un giro di spaccio della sostanza che interessa i quartieri di Roma Nord, Parioli, Salario-Trieste e piazza Bologna. 

Numerosi gli agenti in borghese che presidiano le aree esterne di bar e discoteche dei quartieri appena citati su direttive indicate dal primo dirigente della Polizia di Stato, Tiziana Lorenzo, del commissariato Salario-Parioli. 

Forze di Polizia impegnati in controlli antidroga

Ma l'impegno repressivo e sacrosanto delle forze dell'Ordine da sole non bastano per ridimensionare il fenomeno.

Molto importante è anche la prevenzione mirata soprattutto verso i giovanissimi.

E su strategie di prevenzione è impegnata l'Omceo  l'Omceo (Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri) di Roma, attraverso l'Associazione Ets Osservatorio sulle Dipendenze, coordinata dallo psichiatra Alessandro Vento.

L'associazione Ets Osservatorio sulle Dipendenze, conduce nelle scuole e nei centri sportivi della Capitale, apposite campagne di sensibilizzazione sui rischi delle dipendenze.

"Si organizzano degli incontri con piccoli gruppi di studenti, sei al massimo, durante i quali diamo delle informazioni su questi temi, poi, a loro volta, questi ragazzi veicolano il messaggio - afferma  Antonio Bolognese, responsabile scientifico della Commissione per lo studio e la prevenzione delle dipendenze dell’Omceo Roma - agli altri studenti nell'ambito di una serie di laboratori, utilizzando il loro linguaggio.


Abbiamo visto che è un metodo molto efficace.

All'inizio del percorso facciamo compilare dei questionari anonimi per sondare la conoscenza dei ragazzi sulle sostanze, gli effetti ma anche sul loro stile di vita.

Alla fine, riproponiamo il questionario e abbiamo potuto vedere che c'è un miglioramento delle conoscenze del 70%.

In una scuola a Villa Flaminia alcuni ragazzi di soli 14 anni ci hanno fatto tante domande proprio sulla cocaina rosa, volevano sapere cosa fosse e quali effetti potesse dare".

Redazione

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