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Caterina Misasi è una giovane e brillante attrice e regista con un "palmares" di tutto rispetto e con una indubbia capacità e passione artistica che caratterizza tutta la sua carriera.

Nei giorni scorsi Caterina Misasi ha presentato a Cosenza il suo "corto" del quale ha curato la regia, "Cosenza in Testa", dinanzi ad un folto pubblico a Cinema San Nicola ricevendo il meritato plauso da tutti.

E del suo amore per la sua città, Cosenza, e dei suoi programmi futuri ne discutiamo insieme con Caterina Misasi che ha gentilmente concesso l'intervista sia per LaVoceCosentina.it che per LaVoceRomana.it anche in una ideale continuità fra la Città Eterna dove vivono tanti calabresi ( circa 600.000 e fra questi almeno 200.000 di Cosenza e provincia) e la sua amata città dei Bruzi, la città denominata un tempo "L'Atene della Calabria". 

 

"Cosenza in Testa" la tua  opera prima nella veste di regista è stata definita "una ode alla Città di Cosenza", come ritieni che la cultura e l'arte possano far rinascere la città dei Bruzi?    

"La risposta è nel nostro passato. L'Accademia cosentina, Aulo Giano Parrasio, Bernardino Telesio,  Francesco Saverio Salfi,  Alfonso Rendano, Arcavacata, Nicola Misasi, mio nonno Riccardo Misasi, sono la dimostrazione che l'arte e la cultura hanno portato sempre bene a questa città.
 
Su queste basi, bisognerebbe ricostruire, per tenere vivi i loro pensieri e le loro opere perché servano da fondamenta identitarie per il futuro, per nuove opere e nuove forme d'arte".

Nella Città Eterna vivono ben 500.000 calabresi e migliaia e miglia di cosentini. Come ritieni che si possa creare un ponte culturale fra Cosenza e Roma ?                                                                                                                                                                                                                                                    
"Il ponte culturale esiste già. I cosentini sono molto legati alla loro terra e lo sarebbero ancora di più se brillasse di nuovo come Firenze del Sud.
 
Credo che sia così che la vorrebbero, con l'esaltazione dei suoi pregi che la resero celebre in tutta Italia per abbattere gli stereotipi".
 
Il Tuo "Cosenza in Testa" ha suscitato ampio interesse e critiche molto positive. Pensi di poter ampliare il progetto per tutti i luoghi del cuore della Calabria?   
 
"E' il mio progetto originario, proporrò il mio corto per tessere una trama di sceneggiature e raccontare la Calabria dei miei sogni". 
 
Nella tua opera da regista si pone in evidenza la parte antica della città che vive un momento di grave abbandono, come possono, a tuo parere, contribuire i tanti cosentini, compresi quelli che vivono altrove, a far rinascere il dibattito sulla rinascita del centro storico stesso?    
 
"Ogni volta che sento di nuove iniziative, prese dalle autorità per puntare sulla cultura come base per un recupero di tutto il centro storico, ne sono entusiasta.

Sono consapevole delle difficoltà in cui ci si muove e proprio per questo apprezzo ancora di più gli sforzi.

Il mio punto di riferimento, un po' per banale associazione è Firenze.

Lì, tutta la vita cittadina, anche quella industriale, vola in alto grazie alla cultura, c'è il maggio fiorentino che con gli anni è diventato uno dei massimi eventi culturali italiani.
 
Certo da noi non ci sono gli Uffizi ma lì tutto il patrimonio culturale e architettonico è valorizzato tanto da portare  ricchezza che supera gli investimenti, si è creata una scuola di teatro a livello nazionale, si punta sulla lirica,…                                
 
 A quando il ritorno da regista e artista per la prossima iniziativa in programma a Cosenza?                                                                                                     
 
"Con un gruppo di ragazzi che già da due anni frequentano i miei corsi di recitazione, abbiamo in programma uno spettacolo dal titolo " l'ultimo match" tratto da un libro che mi ha molto impressionato " la variante di lünerburg " di P.Mauresig .
 
Debutteremo al teatro Gambaro di San Fili il 22 e 23 giugno".
 
 
Locandina dell'opera teatrale "L'Ultimo Match" con la regia di Caterina Misasi
 
 
Quali progetti e iniziative a breve termine per la tua multiforme carriera di brava attrice e regista?              

"Ho intenzione di continuare nei corsi di recitazione che tengo in città, facendo da spola tra Roma e Cosenza e per il prossimo anno ho in mente uno spettacolo più grande da un testo che ho in mente da tanto tempo".
 
Redazione
                                                                       

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