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Molte e tremende sono state le sfide e le difficoltà vissute dal nostro paese negli ultimi anni, le vostre testimonianze ci hanno raccontato di quel periodo di paura e confusione che ha rappresentato il primo impatto con il Covid-19.

Nessuno più di voi ha toccato con mano quanto può essere devastante rincorrere il tempo affinché le vostre cure salvassero i nostri cari.

Il vostro indefesso impegno il sacrificio profuso e l’altissima qualità delle vostre competenze ha inorgoglito l’intera popolazione.

Il tempo e la scienza hanno saputo coniugare l’esigenza di sicurezza e la necessità di preservare la vita umana e il tessuto sociale che la compone.

Siamo oggi nuovamente innanzi a voi a chiedervi di continuare la vostra preziosa opera, in forza delle leggi che consentono o vietano taluni comportamenti che non possono e non devono pregiudicare il normale operato del personale sanitario e il normale svolgimento delle procedure di accesso ai presidi sanitari.

La proroga dell’ordinanza, in disparte la sua assurdità, non cambia nulla: né il Ministro né i direttori sanitari possono imporre un trattamento sanitario o un presidio medico a chicchessia.

La Carta di Nizza, la Convenzione di Oviedo, la Costituzione e la legge 219/2017 garantiscono il diritto all’autodeterminazione sanitaria.

Il medico che rifiuti un trattamento o una visita a chi non indossa la mascherina, a chi non vuole sottoporsi al tampone o a chi non ha effettuato la vaccinazione relativa al Covid espone sé stesso al rigore dell’ordinamento assumendosene le piene responsabilità.

La deriva che troppi comportamenti ingiustificati stiamo vivendo ha raggiunto da tempo una soglia intollerabile.

Siamo ancora in trepida attesa della costituzione della Commissione d’inchiesta parlamentare, da cui tutti noi ci aspettiamo che vengano chiarite le responsabilità politiche che hanno condotto il paese in uno stato di dittatura sanitaria.

Le violente pressioni subite dalla società hanno lasciato il segno nella composizione della vita di tutti noi.

Il silenzio assordante delle istituzioni su tutti coloro che hanno subito ingente e irreparabili danni dalla campagna vaccinale, è la voce di una classe politica indegna.

Le evidenze scientifiche dimostrano ormai l’impossibilità di girarsi dall’altra parte.

Questa vergognosa pagina della storia repubblicana deve essere voltata con l’auspicio che mai più si possa discriminare qualcuno a norma di legge. Nel sincero desiderio che questa nostra venga accolta con favore, rinnoviamo la stima e il più sentito ringraziamento per il vostro operato.
 

Ivana Ferraro

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