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Belinda Malfetti è una social media manager ed esperta di comunicazione culturale, che da anni lavora con artisti, scrittori e musicisti per creare strategie efficaci e su misura.

( nella foto in apertura la giornalista, social media manager e esperta in comunicazione culturale Belinda Malfetti )
 
E recentemente è stata anche la responsabile della comunicazione digitale della prima edizione della Bracciano Art Week.

Nel mondo della comunicazione culturale, c’è chi si limita a trasmettere informazioni e chi riesce a costruire visioni.
 
Belinda Malfetti appartiene decisamente alla seconda categoria.

È stata lei a firmare la comunicazione digitale della prima edizione della Bracciano Art Week, svoltasi dal 14 al 18 maggio 2025, un progetto a cura di Maria Ludmila Puska e Massimiliano Ionta, che ha trasformato il borgo affacciato sul lago in uno spazio di incontro, arte e partecipazione diffusa.

Con oltre 40.000 visualizzazioni sui social e migliaia di presenze lungo le strade del centro storico, la manifestazione ha lasciato un segno profondo, non solo per i numeri, ma per la qualità del dialogo tra arte, territorio e comunità.
 

Manifestazione di presentazione del Bracciano Art Week
 
Non mi interessa una comunicazione autoreferenziale, mi interessa una comunicazione che genera partecipazione reale” racconta Belinda Malfetti.
 
La mia visione è chiara: l’arte non può essere riservata a pochi, non può restare chiusa in circuiti di addetti ai lavori. Deve essere un’esperienza collettiva, che attraversa le persone, i luoghi, le emozioni.

L’approccio alla comunicazione è stato costruito come un sistema integrato: social media, affissioni, stampa, rete territoriale, storytelling visivo e testuale.
 
Abbiamo costruito un racconto coerente, che valorizzasse ogni opera e ogni artista, ma soprattutto che parlasse un linguaggio comprensibile, emozionale, accessibile.
 
Locandina della manifestazione

Grande attenzione è stata riservata all’inclusione: molte opere erano fruibili anche da persone con disabilità visive, motorie o cognitive. Percorsi accessibili, arte da toccare, esperienze da vivere. Fondamentale anche la scelta della sostenibilità:
 
Abbiamo chiesto agli artisti di lavorare con materiali e modalità a basso impatto ambientale. Era un punto essenziale.

L’arte è vita. È ciò che ci mette in relazione, che ci fa sentire parte di qualcosa di più grande. Se non è accessibile, se non è sostenibile, se non è pensata per includere, allora perde la sua funzione più profonda.

Belinda Malfetti rappresenta una nuova generazione di professioniste della cultura: capaci di connettere mondi diversi, di trasformare la comunicazione in esperienza, e di portare l’arte nel cuore delle persone.
 
Redazione
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