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Da anni ed anni, fra i tanti affari che arricchiscono sempre più le mafie, vi è anche l'odioso e terrificante traffico dei farmaci antitumorali.


Il traffico consiste nel trafugare negli Ospedali e nelle Farmacie Territoriali i farmaci antitumorali per poi rivenderli nel fiorente mercato nero soprattutto all'estero con un prezzo fortemente maggiorato.

E si parla di un traffico di centinaia di milioni di euro.

Furti frequenti soprattutto in Calabria e in Campania ma non sono rari anche in altre regioni italiane.

Nel 2019 la Procura della Repubblica di Cremona con una apposita inchiesta individuò un’associazione a delinquere di ladri, corrieri e piazzisti, ramificata in varie regioni italiane, che trafugava nelle strutture ospedaliere e nelle Asl farmaci antitumorali che erano poi smerciati all’estero.

E il turpe traffico indisturbato e sottovalutato dura da decenni.

Basti citare alcuni titoli di quotidiani nazionali che risalgono al 2015 come quello pubblicato da Repubblica.it "Furti in tredici ospedali italiani, sgominata la banda dei farmaci antitumorali" oppure il titolo di un articolo pubblicato su Il Giornale.it nel 2014 "Traffico di farmaci. Un business che tira più della cocaina”.

 

Un reparto ospedaliero di oncologia

Solo nel 2014 sono stati 13 i furti nelle farmacie ospedaliere di Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Lombardia e Veneto, più altri sette in strutture diverse per un bottino valutato in circa 3 milioni di euro.

Per ritornare ai giorni nostri un furto dal valore di oltre due milioni di euro nella notte del 22 dicembre 2023 presso il Policlinico Sant'Orsola di Bologna ed un furto, il secondo dopo pochi mesi, nel trascorso settembre 2024 presso il Policlinico Federico II di Napoli per un valore di 680.000 euro.

Fra le organizzazioni criminali più attive in questo settore spicca la Camorra.

Anche quotidiani come il Wall Street Journal, il più prestigioso quotidiano internazionale di New York,  si sono interessati del triste e turpe fenomeno.

Un fenomeno che coinvolge diversi Paesi dove i farmaci trafugati vengono venduti in un mercato parallelo illegale a prezzi strabilianti.

Addirittura anche le potentissime multinazionali del farmaco annunciarono, negli anni scorsi, di voler collaborare con le autorità italiane per risalire agli autori dei furti.

Dal risultato di numerose indagini sul traffico dei farmaci antitumorali emerge che il Paese dove giunge la maggior parte dei medicinali trafugati risulta essere la Germania con un fiorente mercato parallelo ovviamente illegale.
 
Anche le forze dell'ordine tedesche hanno collaborato con gli inquirenti italiani e  l'Agenzia italiana del farmaco ha più volte allertato gli investigatori di Berlino affermando che nessun farmaco salvavita dovrebbe uscire (teoricamente) dal sistema sanitario italiano visto che tutti sono ceduti in esclusiva alle farmacie degli ospedali.

Inoltre, la Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie) collabora dal 2014 con i Carabinieri dei Nas per arginare e controllare il fenomeno dei furti di farmaci antitumorali.

Ma non sembra che i risultati ottenuti sinora siano da considerarsi sufficienti. Anzi i furti aumentano e il mercato parallelo illegale è sempre più fiorente.

Quello che più sconcerta è l'assoluta mancanza di qualsiasi accortezza per evitare il proliferare di tale tipologie di furti.
 
Anche dove i furti si sono verificati più volte non sono state installate porte blindate, non sono state installate casseforti nelle quali conservare i farmaci antitumorali, non sono state adottate misure di sicurezza quali può essere la vigilanza da affidare anche a servizi privati.
 
Spesso e sovente non funzionano neanche le telecamere e ancor più spesso i farmaci vengono sottratti nella stessa giornata o qualche giorno dopo rispetto al momento in cui pervengono dalle aziende farmaceutiche, come se vi fossero all'interno delle strutture sanitarie complici o talpe che avvisano i malfattori.
 
Un giro d'affari spaventoso con un vortice di denaro notevole e dove vi è grande quantità di denaro vi è anche un forte tasso di corruzione.
 
In un paese dove la corruzione e la cultura dell'illegalità pervade oramai tutti i ceti sociali in modo indistinto.
 
Certamente non si è dimostrato sinora di voler concretamente combattere tale turpe traffico che alla fine penalizza chi lotta contro un tumore.
 
Ma tutti oramai sono consapevoli che sul bisogno e sulle disgrazie altrui si costruiscono le fortune di chi, per il denaro, è disposto a tutto.
 
Anche a rubare i farmaci di chi lotta per la vita.
 
Redazione
 



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