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Roma è il comune più vasto d'Italia e anche il più popoloso. Oltre ai 2.754.719 residenti ufficiali ( Dato Istat 2024), va aggiunto almeno un altro milione di abitanti fra domiciliati, fuorisede e abusivi.

Una vasta popolazione di circa 3.800.000 individui che rendono Roma una città pulsante e anche fortemente caotica dove l'anarchia regna sempre più.

In tale contesto ben 500.000 sono coloro i quali compongono la comunità più vasta in assoluto. Una comunità cresciuta a dismisura fra calabresi di prima, seconda e terza generazione.

Se a New York per decenni ha spadroneggiato ‘Little Italy’, a Roma piazza Bologna viene comunemente definita ‘Little Calabria‘.

Ed è a Piazza Bologna che si è concentrata la comunità calabra al punto tale che non è difficile incontrare  anziane signore che dialogano in dialetto calabrese.

Come non è difficile trovare e non solo a Piazza Bologna tanti ristoranti che nel menù contemplano prodotti e ricette tipicamente calabre.

Roma, Piazza Bologna, la "Little Calabria"

Come non è altrettanto difficile ritrovare nei bar di Piazza Bologna la gassosa al caffè "Brasilena", in realtà di produzione calabra.

L'integrazione dei calabresi a Roma non è stata facile.

Chi dimentica gli slogan di un tempo "più case e meno calabresi" che la diceva lunga sulla difficoltà di rapporto con i romani nati a Roma che, comunque in una città multi etnica come oggi è divenuta, sono sempre più una rarità.

Ma nel tempo i calabresi a Roma si sono fatti apprezzare ed hanno raggiunto livelli apicali sia nelle Istituzioni, sia nei palazzi della Politica, nelle Università e anche nel mondo dell'arte.

Ben due i Musei ad ingresso libero fondati da esponenti illustri di famiglie calabresi, Il Museo Bilotti a Villa Borghese ed il Museo Barracco nei pressi di Piazza Navona.

Il Museo Barracco in Corso Vittorio Emanuele II

Il Museo Carlo Bilotti in Villa Borghese

E non per nulla l'ex Rettore de "La Sapienza", l'Università più grande d'Italia, era un calabrese, Eugenio Gaudio, e l'attuale rettrice, la prima donna a ricoprire il prestigioso incarico nella storia dell'ateneo, è anch'essa calabrese, Antonella Polimeni.

O l'attuale Questore di Roma, Carmine Belfiore, originario di Rossano, ridente cittadina ionica della provincia di Cosenza.

A certificare il successo dei calabresi a Roma è l'encomiabile attività svolta dall'Associazione Brutium che da ben 55 anni premia uomini e donne di origine calabrese che si sono distinti nei campi della cultura, della scienza, della politica e dell'economia.

Associazione fondata dall'avvocato Giuseppe Gesualdi e presieduta dalla figlia Gemma Gesualdi.

L'elenco dei premiati in ben 55 anni è praticamente infinito come è infinito l'elenco dei personaggi affermati nei loro campi sulla piazza romana di origini calabresi.

E sono calabresi che amano Roma ma che nel loro cuore non hanno mai cessato d'amare la loro terra, la Calabria.

Redazione

 

 

 

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