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Un rapporto del Bundesnachritendienst, i servizi segreti tedeschi, già nel 2006 segnalava che gli 'ndranghetisti avevano investito capitali rilevanti in pacchetti azionari di Gazprom e di altre compagnie energetiche.

 

Tante le indagini che avvalorano la tesi di un rapporto fra la potentissima mafia russa e l'ndrangheta. Il dialogo inizia con la caduta del muro di Berlino. Anche la 'ndrangheta cosentina subito dopo il crollo del muro del 1989 si cimentò in affari e investimenti nei paesi dell'ex Impero sovietico. Lo racconta dettagliatamente anche Franco Pino, il boss dagli occhi di ghiaccio che si pentì nel lontano 1995. Racconta di investimenti appalti, tangenti e affari nei paesi che si erano liberati dall'influenza sovietica. Tante anche le indagini che hanno svelato accordi nel commercio internazionale di cocaina, il vero grande cuore degli affari della 'ndrangheta, con personaggi importanti dalla mafia russa legati ad oligarchi vicini a Vladimir Putin.

Vladimir Putin, Presidente della Russia

Un pentito di una famiglia importante di 'ndrangheta parlò minuziosamente negli anni scorsi degli investimenti immobiliari di alcune potenti famiglie di 'ndrangheta sulle coste turistiche del Mar Nero. Gli investimenti in azioni della Gazprom risalgono agli inizi degli anni 2000 ma da allora si è sempre alimentato un rapporto proficuo da ambedue le parti, sia la mafia russa che la 'ndrangheta, in un mondo dove la globalizzazione del potere mafioso e della mafia imprenditrice è stata molto più veloce ed efficace della globalizzazione dell'economia mondiale nel suo complesso.
Redazione

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