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Negli anni scorsi fece molto scalpore una ricerca finanziata dal Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri nella quale venne analizzata la concentrazione di sostanze psicotrope nelle acque di scarico della Città Eterna.

Ne scaturì un dato preoccupante. Nelle acque di scarico era presente una quantità di cocaina non indifferente.

Ma ancor più di allora fanno riflettere i recentissimi dati di una ricerca durata ben 10 anni sulla concentrazione nell'aria di sostanze stupefacenti che hanno dimostrato che la presenza nell'aria di cocaina è aumentata del 60%.

Tale dato è estratto da uno studio dell’Istituto per l’inquinamento atmosferico del Cnr pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Atmospheric Pollution Research. 

Le analisi sono state effettuate in tre punti della Città, Cipro, Corso Francia e Cinecittà.

Analisi che partono dalle famigerate Pm 10, le particelle che compongono lo smog e con un diametro che non supera i 10 micrometri.

Le Pm 10 sono composte da un miscuglio di particelle,quelle naturali, quelle generate dalle emissioni delle auto e delle caldaie e dagli inquinanti che sono il frutto di attività quotidiane degli abitanti di una determinata area.

La concentrazione media di cocaina nell'aria è di 0,5 nanogrammi per metro cubo non comporta alcun rischio per i cittadini ma segnala comunque una forte ascesa del consumo della sostanza.

 

Cocaina, la droga che ha invaso la Capitale

Si tratta di un indicatore assolutamente nuovo ma significativo.

E la crescita esponenziale del consumo di cocaina e di altre tipologie di sostanze droganti è confermata anche dal dato della Direzione centrale per i servizi antidroga del Dipartimento di pubblica sicurezza, dal quale si evince che nel 2022 le sostanze droganti sequestrate nella città metropolitana di Roma è stata di 7.243 Kg, il 48,4% in più del 2021 ed anche il 2023 ha segnato una ulteriore crescita della quantità complessiva di droghe sequestrate.

Con grande sincerità e chiarezza il Procuratore della Procura della Repubblica di Roma, Francesco Lo Voi, in una audizione presso la Commissione Parlamentare Antimafia ha sostenuto che "il traffico di stupefacenti è quasi fuori controllo perché la domanda, a qualsiasi livello, è enorme". 

Anche il questore di Roma, Carmine Belfiore, in un’intervista a Il Messaggero ha confermato l'invasione delle droghe nella Città Eterna.

Addirittura si è giunti alle vendite a domicilio, alle spedizioni postali, ai corrieri.

Ben 3.000 gli indagati solo nel 2023 per reati legati al mondo della droga.

A gestire le grandi quantità di droghe che invadono la Capitale la 'ndrangheta, la mafia siciliana, la mafia albanese e le new entry delle mafie nigeriane e tunisine.

All'aumento smisurato del consumo di droghe sono aumentati negli ultimi 5 anni del 60% i decessi in seguito all'assunzione di cocaina e, con un ritorno di fiamma dal passato, dell'eroina.

Un quadro complessivo poco confortante che impone un maggiore impegno sia a livello normativo che nel potenziare le forze dell'ordine e nel rilanciare una nuova stagione di cultura contro le droghe mirata soprattutto alle nuove generazioni.

Un nuovo e rinnovato impegno collettivo per ridimensionare un fenomeno in costante crescita che non deve e non può essere sottovalutato.

Redazione 

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